Benessere abitativo
le nostre soluzioni
L’uomo moderno trascorre la maggior parte del proprio tempo in ambienti chiusi.
Sapete quante ore passiamo all’interno di un edificio?
Da uno studio condotto in alcuni paesi europei (Italia inclusa) è emerso che le persone pensano di vivere il 66% del loro tempo al chiuso. Il dato reale invece indica che, in media, le persone trascorrono 21 ore al giorno in ambienti confinati, ovvero quasi il 90% del loro tempo. Alla base di ogni nostro progetto abbiamo ben nota questa premessa e per proporre il massimo comfort interno delle nostre abitazioni consideriamo questi aspetti;
Cos'è la Bioarchitettura
Bioarchitettura è disciplina di progettazione la quale, grazie ad un approccio ecologicamente consapevole, mira a garantire il massimo benessere e comfort interno alle abitazioni puntando, nel contempo, alla minimizzazione/azzeramento dei consumi energetici. Bioarchitettura non è l’impiego di uno specifico materiale “naturale” bensì è il ricorso a soluzioni progettuali tecnicamente corrette ed ecologicamente coerenti che rimettano l’Uomo al centro del Progetto. Per noi Bioarchitettura significa pensare a chi vivrà gli Spazi che progettiamo;
_1 Progettazione Bioclimatica
Secondo noi un buon progetto, sia esso di nuova costruzione o di ristrutturazione, trae ispirazione dal luogo in cui si sviluppa e non può prescindere dall’osservazione dalle caratteristiche del suo intorno. È dall’analisi del luogo e delle sue peculiarità, dalla lettura degli spazi liberi piuttosto che dall’ingombro degli edifici confinanti che determiniamo l’architettura degli spazi e dei volumi di progetto per favorire lo sfruttamento della più grande risorsa energetica che abbiamo: il sole.
Cosa è la progettazione bioclimatica?
La più classica definizione di architettura bioclimatica la descrive come specifica metodologia di progettazione in grado di utilizzare l’apporto delle fonti energetiche ambientali, nel pieno rispetto dei climi locali, garantendo il mantenimento delle condizioni di benessere e di funzionamento interno. Ovviamente abbiamo dimestichezza con i “fondamentali” di questa materia per sapere come sfruttare il sole nella stagione invernale (ai fini del riscaldamento degli edifici) e, per contro, come proteggerci da esso nella stagione estiva (per ridurre il surriscaldamento). Oltre ad una sensibilità personale maturata in anni di esperienze ricorriamo a software di simulazione grazie ai quali analizziamo il sito di progetto e le sue potenzialità/criticità. Grazie all’approccio bioclimatico possiamo ad esempio progettare gli aggetti per fare in modo che ombreggino le finestre nella stagione estiva favorendo l’ingresso dell’irraggiamento nella stagione invernale.
_2 Comfort termico e igrometrico
Se siete stati abituati a percepire temperature troppo calde e secche in inverno e d’estate ambienti surriscaldati oppure gelidi a causa del funzionamento di climatizzatori vi diamo una buona notizia: esistono livelli di comfort termici e benessere raggiungibili all’interno delle abitazioni che difficilmente riuscite ad immaginare.
Per raggiungere questi livelli di comfort e benessere noi operiamo su tre fronti:
Semplificando: il nostro corpo è immerso in un fluido (che è l’aria) che a sua volta si trova all’interno di un ambiente confinato ovvero delimitato dall’esterno. Il nostro corpo (come qualsiasi altro oggetto) cede energia verso elementi a temperatura inferiore. Questa cessione avviene per convezione (tramite l’aria in cui siamo immersi) e tramite irraggiamento verso pareti, vetrate, pavimenti, ecc verso i quali ci avviciniamo. Quando gli edifici sono scarsamente isolati la temperatura delle pareti e dell’aria risulta molto bassa aumentando la fastidiosa sensazione di freddo che è dovuta allo scambio termico per irraggiamento e convezione tra il nostro corpo e gli elementi più freddi. Tale situazione viene mitigata in opera aumentando la temperatura dell’aria del riscaldamento anche maggiorando le superfici dei termosifoni. In realtà tale situazione finisce per acuire la sensazione di dis-comfort di questi locali in cui entrando percepiamo il contrasto tra pareti, pavimenti e serramenti freddi e temperatura dell’aria molto calda.
Questo fenomeno è spiegabile dal concetto di Temperatura Media Operante ovvero la media tra temperatura dell’aria e Temperatura Media Radiante delle superfici dei locali il cui valore ottimale è fissato dalle normative di comfort indoor per la stagione invernale prossimo ai 21 gradi. In sintesi: il maggior comfort e benessere interno si hanno con temperature superficiali delle pareti attorno ai 21 gradi e quindi temperatura dell’aria attorno ai 21/22 gradi. Questa è la condizione statisticamente più gradita dagli occupanti di un immobile.
Come si isolano gli edifici?
Se il comfort interno dipende dalla temperatura delle superfici che costituiscono il nostro involucro caldo per avere maggior comfort allora la migliore soluzione sarà quella di massimizzare lo spessore della coibentazione dell’edificio o comunque ricorrere a stratigrafie di parete (e di pavimentazione e di soffitti) che abbiano una elevata resistenza alla trasmissione del calore. Non esistono soluzioni preconfezionate ma possono essere raggiunte con diversi materiali e diverse stratigrafie che devono essere verificate e studiate in sede di progetto.
Ovviamente la scelta di un elevato spessore per l’isolamento termico comporterà un maggiore comfort e, di conseguenza, un maggior risparmio energetico.
Esistono zone dell’isolamento termico delle superfici del nostro involucro riscaldato molto delicate e che necessitano di particolare studio. Sono i cosiddetti ponti termici, zone in cui l’isolamento termico viene interrotto come nel caso dei balconi o viene ridotto come nel caso dei cassonetti delle tapparelle. La cura della progettazione e della realizzazione di queste dettagli fa la differenza sul livello di comfort e sulla prestazione dell’isolamento dell’edificio.
Come si “correggono” i ponti termici?
Pensare di fare ricorso all’incremento dello spessore degli isolanti come unica soluzione non ha senso se non si presta attenzione alla correzione di queste zone. L’analisi di questi specifici punti richiede una verifica termica con software di simulazione come quello previsto in figura. L’adeguata progettazione dei ponti termici consente di ottenere i più elevati livelli di comfort, la miglior efficienza energetica, ovvero qualità costruttiva superiore.
Per raggiungere i migliori standard di qualità energetica occorre un elevato grado di ermeticità dell’involucro. Edifici non ermetici favoriscono lo scambio d’aria non controllato tra ambiente interno ed esterno comportando dispersioni di calore nella stagione invernale. I punti più deboli sono tipicamente i cassonetti degli avvolgibili, l’attacco tra falso telaio e muratura del serramento, la nastratura dei teli impiegati come barriere al vapore, i cavidotti corrugati dell’impianto elettrico, ecc. Gli spifferi d’aria riducono il comfort delle abitazioni e possono essere causa di transiti indesiderati di trafilamenti d’aria che, trascinando con sé umidità, possono dare origine a fenomeni di condensa con decadimento delle prestazioni di isolamento termico dei materiali e con conseguente formazione di condense di umidità che possono portare ad un degrado repentino degli edifici.
Come si misura la tenuta all’aria degli edifici?
La tecnica della tenuta all’aria degli edifici prevede l’impiego di guarnizioni, nastri adesivi e teli per garantire livelli più elevati di ermeticità che vengono testati in cantiere tramite il Blower Door test ai sensi della norma ISO 9972-2015. Grazie ad una potente ventola installata su una finestra e collegata ad un manometro e flussometro è possibile misurare il livello di ermeticità dell’immobile, certificandone la qualità. La norma consiglia di ripetere la prova in due momenti distinti: il primo con la struttura al rustico (cosiddetta prova dell’involucro) durante la quale è possibile rilevare e correggere i punti critici; la seconda detta anche prova in uso viene eseguita ad edificio finito (ovvero abitabile) e serve per certificare il valore finale di tenuta all’aria da utilizzare nei vari protocolli di certificazione energetica come Casaclima o Passivhaus
_3 Qualità dell'aria
I muri non respirano! A volte l’aria interna può essere di 4 o 5 volte più inquinata di quella esterna. Ciò per effetto dell’attività che svolgiamo in ambiente confinato come le nostre abitazioni o i nostri uffici. L’aria indoor può essere inquinata dall’impiego di detersivi, prodotti per pulizia, VOC (sostanze rilasciate dai mobili e dagli arredi), ecc. Se rispettassimo il Regolamento Locale di Igiene dovremmo ricambiare l’aria interna alle nostre abitazioni 1 volta ogni 2 ore affidandoci alla sola apertura di porte e finestre. Ovviamente queste sono prescrizioni che le attuali tecnologie hanno ampiamente superato. Nei nostri progetti proponiamo l’installazione di un impianto di Ventilazione Meccanica Controllata (cosiddetto VMC) che può veramente migliorare la qualità di vita nella tua casa.
Come ottenere aria sana in casa risparmiando sul riscaldamento?
Posto che il tema del ricambio d’aria delle abitazioni è una tematica tipicamente connessa alla stagione del riscaldamento, la soluzione al ricambio d’aria e al contestuale risparmio energetico è costituita dalla installazione di un impianto di Ventilazione Meccanica Controllata. L’impianto di VMC con funzionamento in continuo è in grado di ricambiare aria esausta interna delle abitazioni immettendo aria esterna “pulita” e ricca di ossigeno. Facendo ricorso ad un impianto con scambiatore di calore a flusso incrociato la macchina sfrutta il calore dell’aria interna che viene ceduto al flusso che proviene dell’esterno che viene così “preriscaldato”. Così facendo avremo un sistema virtuoso molto più efficiente della sola apertura delle finestre la quale, muovendo importanti volumi di aria, crea situazioni di discomfort interni e spreco di aria calda che viene espulsa all’esterno.
_4 Comfort acustico
Potremmo genericamente definire come comfort acustico (o meglio come ambiente confortevole sotto il profilo acustico) quel dato contesto in un ambiente confinato in cui riusciamo a svolgere una certa attività senza essere disturbati da fonti di rumore. Le fonti di rumore possono avere origine all’esterno della nostra abitazione come nel caso della vicinanza a strade, zone industriali, ferrovie, ecc oppure dall’interno dell’edificio preso in considerazione. In questo caso avremo una ulteriore distinzione tra rumori che vengono trasmessi per via aerea (come la voce e la tv del vicino di appartamento) oppure per via solida attraverso le pareti dell’edificio o per calpestio. A questi si aggiungono i rumori dovuti agli impianti (caldaia, scarichi, impianti ascensore, ecc) sia per via solida che per via aerea. Le soluzioni classiche prevedono la realizzazione di tappetini acustici per desolidarizzare gli strati del pavimento unitamente alle bandelle perimetrali per separare i massetti dalle pareti.
_Realizzazioni

VILLAGIO’
L’obbiettivo dei committenti era quello di riqualificare una villa singola già di proprietà famigliare cercando di valorizzare le potenzialità intrinseche della sua posizione privilegiata su

MODERNO CONTEMPORANEO
Collocato in area edificabile a Sud della provincia di Bergamo l’intervento di questo progetto plurifamiliare risponde all’esigenza dell’impresa costruttrice di coniugare l’utilizzazione degli indici urbanistici

PROGETTAZIONE VILLA NEAR ENERGY ZERO
Il progetto di questa villa unifamiliare è stato sviluppato per soddisfare le esigenze abitative di una famiglia di 3 persone. L’edificio è stato realizzato con