Calcola l’ermeticità della tua casa grazie al Blower Door Test
In un precedente articolo abbiamo visto che la migliore qualità costruttiva edilizia così come i più alti livelli di efficienza energetica passano dalla ermeticità dell’edificio. Si tratta di una nuova frontiera poco conosciuta che si sta diffondendo nell’ultimo decennio grazie al lavoro tecnico e culturale di istituzioni come Casaclima e Passivhaus che ne hanno diffuso il concetto e il fondamento scientifico.
Pochi sanno che l’ermeticità di un edificio è una grandezza misurabile tramite un test da eseguire in cantiere. Ma andiamo con ordine.
Il Blower Door Test identifica i punti deboli dell’involucro edilizio e, se ci sono, eventuali spifferi che causano dissipazioni energetiche, rumore e discomfort.
Ermeticità di un immobile significa qualità edilizia
Abbiamo detto che elevati valori di ermeticità di un immobile sono indici di qualità edilizia in quanto evitano scambi d’aria indesiderati tra interno ed esterno che possono causare ammaloramenti e degrado degli edifici (soprattutto quelli in legno…).
Abbiamo anche detto che, in caso di installazione di un impianto di ventilazione meccanica controllata, l’ermeticità è requisito fondamentale che favorisce il miglior funzionamento del ricambio d’aria incrementando l’efficienza energetica dell’immobile. In realtà l’ermeticità è un concetto che va pensato e progettato in relazione alla tipologia costruttiva adottata.
Per progettare l’ermeticità è necessario conoscere il comportamento dei materiali impiegati, conoscere il comportamento di teli e nastri adesivi, sapere quali sono i punti deboli della struttura e, soprattutto, quali azioni attivare per risolvere le zone più critiche.
Il test per misurare l’ermeticità dell’immobile: Blower Door Test
Una volta progettata e realizzata, l’ermeticità va misurata in cantiere con un test noto come Blower Door Test (o test di tenuta all’aria). Il test è regolamentato da una norma: la ISO 9972:2015 che ha sostituito la UNI 13829 che ne definisce le modalità di svolgimento.
La norma consiglia un duplice test: il primo test (detto numero 2 o metodo B) viene eseguito con edificio al rustico ovvero senza quegli elementi costruttivi e di finitura non strettamente necessari alla tenuta all’aria. Viene eseguito generalmente senza serramenti in luogo dei quali vengono impiegati dei teli in polietilene opportunamente nastrati. Il test “al rustico” del metodo 2 è fortemente consigliato per verificare la bontà costruttiva dell’involucro. La sua utilità risiede nel consentire di individuare i punti critici in una fase di cantiere in cui sia ancora possibile porvi rimedio.
Il test finale invece detto “metodo 1” o “metodo A” (o anche detto test dell’edificio “in uso”) si svolge ad edificio ultimato completo di arredi e finiture. In questo caso, se si registrasse un valore inferiore alle aspettative, ovvero, inferiore ai valori minimi richiesti dalla certificazione energetica, porvi rimedio sarebbe molto invasivo e talvolta impossibile.
Come si svolge un Blower Door Test
Il test si svolge collocando una ventola su un telo fissato tipicamente ad una porta (di qui il nome Blower door test ovvero test della porta soffiante). Vengono chiusi e sigillati tutti i fori punti di collegamento tra interno ed esterno (a seconda del tipo di test che si sta eseguendo). La ventola è collegata ad un misuratore che rileva la differenza di pressione tra interno ed esterno. Un software regola il funzionamento della ventola creando una differenza di pressione decrescente positiva e negativa tra interno ed esterno. Il valore di ermeticità noto come N50 viene individuato come valore medio di differenza di 50 Pascal tra interno ed esterno sia in pressione che in depressione. In realtà il test costituisce il valore finale la cui bontà viene già individuata nella modalità del test cosiddetta di plausibilità ovvero di ricerca perdite iniziale.
Eseguiamo Blower door test da oltre 10 anni e abbiamo esperienza tale da capire, sin dei primi giri della ventola, la bontà dell’involucro.
La prova preliminare di ricerca perdite consiste nel fissare manualmente la ventola su di una differenza di pressione tra interno ed esterno di 50 Pa e circolare per l’immobile alla ricerca di spifferi anche grazie ad un termoanemometro e alla “sensibilità” dell’operatore. Ciò facilita l’individuazione e l’immediata riparazione di perdite “macro” favorendo la buona riuscita del test finale. Nel caso di criticità meno evidenti durante il test in pressione viene impiegata la macchina del fumo freddo con la quale viene saturato l’intero edificio oggetto di prova.
La maggiore pressione interna causa la fuoriuscita del fumo verso l’esterno facilitando l’individuazione degli spifferi e la successiva riparazione. In altri casi, quando le temperature esterne sono minori di 10°/12°C il test può essere svolto impiegando anche la termocamera ad infrarossi. Grazie alla termografia, in condizioni di test eseguito in depressione, è possibile individuare gli spifferi più piccoli (e magari più diffusi) grazie all’aria fredda che viene richiamata all’interno che genera punti freddi leggibili all’infrarosso. Al termine del test, la cui durata media complessiva, in assenza di criticità, è di circa un’ora, vengono prelevate diverse misurazioni di pressione e salvati in un file che viene post elaborato in studio per generare un report di prova.
Ma cosa esprime il valore di N50? Senza entrare in tecnicismi possiamo dire che tale valore espresso in 1/h esprime la bontà del comportamento dell’edificio rispetto alle infiltrazioni d’aria. Valori bassi (< di 1,0 1/h) sono indice di maggiore ermeticità (minori spifferi) e quindi di maggiore qualità; valori alti (> 3,0 1/h) sono indice di edifici non ermetici (superiore al valore 3 avremmo edifici “colabrodo”) e non di qualità. Il valore del test viene determinato in situ con duplice test: sia in pressione che in depressione. N50 indica il valore di ricambio d’aria del nostro edificio al valore medio di 50 pascal, assunto come media delle possibili differenze di pressione tra interno ed esterno e rappresentativo delle diverse pressioni/depressioni di vento cui può essere sottoposto un immobile.
Conduciamo Blower Door Test per accertarci che l’edificio non abbia difetti di posa che andrebbero ad inficiare la tenuta dell’involucro e il conseguente dispendio energetico.
Parametri Blower Door Test
Ecco un esempio numerico:
durante il test in situ di in un edificio di 500 mc abbiamo determinato due valori:
- il primo valore è V50 ovvero il corrispondente volume di ricambio d’aria (300 mc/h);
- il secondo valore conseguente è N50 che dice la bontà ermetica dell’edificio (in questo caso 0,6 1/h)
Ciò significa che a 50 pascal (condizione meteo di vento di media intensità) quell’edifico in 1 ora ricambia quasi metà dell’aria: (300 mc/h) / (500 mc) = 0,60/h
In altre parole: misurando un valore di N50 pari a 0,60 1/h (valore molto buono) significa che quell’edificio, in 1 ora ricambierebbe 0,6 volte il suo volume d’aria.
Ciò, al minimo, significa che, in clima invernale ho sprecato aria calda (che devo nuovamente riscaldare), se l’aria calda è uscita dalle fessure avrò alta possibilità di fenomeni di condensa e degrado delle strutture, se ho installato una VMC, buona parte dell’aria non è transitata dalla macchina di ventilazione e quindi ne ho sprecato il calore e non l’ho filtrata.
Quali sono i valori ottimali per efficienza energetica? Valori ottimali sono quelli < 1,0 1/h, ovvero indice di buona ermeticità. Ad esempio la Direttiva Casaclima, pone i seguenti limiti per le diverse classificazioni:
in caso di edifici nuovi;
- classe A o B valore massimo N50 < 1,5 1/h
- classe Gold (la più efficiente) valore massimo N50 < 0,60 1/h
in caso di ristrutturazioni;
il valore limite accettato deve essere < 3,0 1/h ma nel calcolo energetico si utilizzerà il valore di test effettivo misurato in cantiere, considerando che alti valori di N50 peggioreranno la classe energetica dell’immobile.
Per edifici di nuova costruzione il Passivhaus tedesco invece impone un limite tassativo di N50 < 0,6 1/h. In caso di valori superiori non viene rilasciata la certificazione Passivhaus dell’immobile.
Perché fare il Blower Door Test
Il blower door test è il banco di prova della qualità costruttiva del tuo immobile che ti aiuta a risparmiare energia, ad evitare danni alle strutture dell’edificio, ad aumentare il comfort abitativo (termico e acustico), per assicurare un corretto funzionamento dell’impianto di ventilazione meccanica (ove presente).
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